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La poesia come introspezione e lente impietosa sul mondo circostante, trasforma le liriche di Ipazia in decine e decine di dita sottili che affondano nell'animo umano per afferrarne l'essenza ed esporla allo sguardo, nella sua cruda mancanza. Onde di dolore, di rabbia e di puro amore si susseguono tra le righe vergate da una penna inquieta che rivela la sensibilità di un'artista troppo completa per essere considerata soltanto una poetessa.